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lunedì 28 novembre 2016

NICOLA GRASSO - docente di diritto costituzionale - Università del Salento. “… la modifica del titolo V io la chiamo NORMA PRO TAP …”‘



“Questa riforma ha un titolo ed un sottotitolo, il titolo è ‘Dalla centralità del parlamento al predominio assoluto del governo’. Sottotitolo ‘U uomo solo al comando e soprattutto non disturbate questo manovratore ‘  “.

Cosa pensiamo sul referendum è ben noto a tutti. Le nostre paure per la modifica del Titolo V, la centralità del potere sempre più verso l’esecutivo. La paura di avere un solo uomo al comando, ma soprattutto la paura che non ci si possa più opporre al GODII le Grandi Opere Dannose Inutili Imposte.
Ci sembra più utile farvi ascoltare un costituzionalista, un esperto del campo, un innamorato della nostra costituzione. Nata per eliminare le diseguaglianze e ampliare la democrazia, ora si trova minacciata da una banda di faccendieri che con la scusa della governabilità e della rapidità, perché il mercato lo chiede, vuol fare fuori ciò che le nostre madri ed i nostri padri hanno costruito con amore.
Questi alcuni punti che troverete nei video che alleghiamo sotto. Buona lettura e buon ascolto

Ps: ricordiamo a tutti che i like stanno a zero le condivisioni fanno paura a Tap e al governo.

NICOLA GRASSO - docente di diritto costituzionale - Università del Salento … “Questa riforma ha un titolo ed un sottotitolo, il titolo è ‘Dalla centralità del parlamento al predominio assoluto del governo’. Sottotitolo ‘U uomo solo al comando e soprattutto non disturbate questo manovratore ‘  “.

“La costituzione non è un abito prêt-à-porter, che si utilizzano per un qualsiasi legge che serve a risolvere il problema del momento, la costituzione dovrebbe durare nel tempo …”.
“Questa riforma parte con premesse sbagliate, è una riforma di parte … ha un vizio di forma, è proposta dal governo mentre, come diceva anche Calamandrei, questa dovrebbe essere prerogativa del parlamento”.

“ Le grandi costituzioni si scrivono o quando si perde una guerra o quando si vince una rivoluzione. La nostra costituzione si trova in entrambe le posizioni, avevamo perso la guerra ed aveva vinto la rivoluzione partigiana”

“La costituzione è stata scritta in un quadro straordinario in cui si superano le divisioni ideologiche … quindi si scriva un nuovo sistema di società … “

“ Per la prima volta una costituzione si pone come obbiettivo da raggiungere quello dell’eliminazione delle diseguaglianze … per la prima volta si garantisce istruzione e salute per tutti “

“l’eliminazione delle diseguaglianze è stato l’animo che ha spinto le madri e i padri costituenti … insieme hanno scritto qualcosa di straordinario. Non può arrivare un capo del governo x, dieci anni fa fu Berlusconi ed ora Renzi e dice ‘ok, cambiamo’”.

 “l’obiettivo di questa manovra è solo uno, dare più potere al governo. Squilibrare quel rapporto di netta divisione dei poteri, per dare più peso al governo … la paralo d’ordine è governabilità e rapidità, il mercato lo chiede. Il mercato chiede un uomo solo al comando, molto più facile un unico interlocutore, … il problema è che la democrazia ha come obiettivo quello di aumentare il numero di persone che decidono e soprattutto non criminalizzare il dissenso. Il dissenso è fondamentale in una democrazia, perché chi dissente esprime un’opinione. Altrimenti che senso ha il costituzionalismo?” .
“ le costituzioni e il costituzionalismo nascono con un unico obiettivo, garantire i diritti e limitare, controllare il potere assoluto dello stato e del sovrano” .

“… il pacchetto è tutto confezionato per dare al governo assoluta centralità, perché? Spieghiamolo. Si vota se una delle liste prende il 40% prende magg. Il 55% nell’unica camera che fa le leggi ma soprattutto da la fiducia al governo. Se nessuna delle liste prende il 40% è addirittura peggio perché le prime due vanno al ballottaggio, e qui si ripropone ciò che accadeva nel porcellum, magicamente, chi vince al ballottaggio, vede lievitare il peso elettorale al 55% ed ha il controllo pieno del parlamento, quindi parlamento e governo fanno un pacchetto assolutamente blindato…”

“… la modifica del titolo V io la chiamo MORMA PRO TAP …”




giovedì 3 novembre 2016

COMUNICATO N°15 "Una cattedrale nel deserto che pagheremo noi" - tap ha problemi, tap è il problema.



Una cattedrale nel deserto che pagheremo noi e farà godere un dittatore e i governi di lui sudditi.


Da sempre diciamo che TAP è un problema socio economico e, molto dopo, ma solo molto dopo, ambientale.
Osiamo dire che la stessa TAP ha volutamente fatto emergere, ed esaltato, le criticità ambientali per nascondere che cosa realmente E’.

Ci sono stati, da sempre, sistematici attacchi rivolti a noi o verso tutti quelli che si sono opposti alla realizzazione di quest'opera inutile e dannosa ovunque venga realizzata. Un’opposizione nata da uno studio approfondito del progetto, assetto societario e mercati dell'energia. Siamo stati attaccati con diversi epiteti: prima NIMBY, ma siamo riusciti a dimostrare il nostro no incondizionato; quattro ambientalisti ideologizzati, e qui abbiamo dimostrato che TAP a ben poco a che vedere con l'ambiente e che, se si sono bloccati, la colpa è del loro progetto carente in tutti gli aspetti; e le esternazioni di politici come D’alema, Tomaselli, Renzi o il nostro “amicone” Friz Massa. Tutti epiteti arrivati da esponenti politici, che non sono mai riusciti a spiegare la strategicità dell’opera – “è strategica perché differenzia dalla Russia” e l’Azerbaijan subito compra gas russo; “risparmieremo in bolletta, più gas, più concorrenza, meno costi” e anche qui l’errore essendo il costo del gas legato al quello del petrolio in più pagheremo in bolletta il tratto di SNAM, tratto che attraverserà anche le zone colpite in questi giorni dal sisma; “richiesta gas in crescita” quando in verità siamo fermi ai primi del 2000; Per farla breve, e già lo sapete, i nostri politici hanno abbandonato le comunità locali per favorire TAP. –  al confronto di questi politici TAP si è dimostrata un agnellino, spiazzata da un’opposizione pronta a scoperchiare il vaso con documenti e carte. Cosa ci guadagnano i politici nello spalleggiare la multinazionale? Noi una nostra idea l’abbiamo ma vorremmo fosse qualche magistrato dalla vista buona, che riesca a distinguere un cantiere dalla paletta con secchiello di un bambino sulla spiaggia, a indagare e dircelo, ma forse i poteri forti fanno ancora paura. Finiamo questo primo punto parlando ancora dei nostri cari politici. Tutti e dico tutti favorevoli a queste infrastrutture, e non venite a dirci che molti non lo sono perché auspicano lo spostamento e vogliono salvare la bellissima costa di San Foca. Questa posizione non ha mai trovato spazio nei nostri discorsi, nei nostri studi. Chi ha proposto lo spostamento, anche davanti all’evidenza della sua non strategicità, davanti alla mancanza dei diritti umani, difendendo TAP anche davanti alla evidente carenza tecnica del progetto, lo ha fatto per creare caos ed ostilità tra popolazioni, tra provincie. Chi ha auspicato lo spostamento, scusa ancora un’opera che ricadrà sulle tasche dei contribuenti europei e aiuterà a legittimare una dittatura.
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In Grecia il discorso è uguale, contadini abbandonati a se stessi. Promesse puntualmente disattese da parte dei politici di tutti gli schieramenti. TAP che con la sua arroganza e prepotenza, che abbiamo imparato a conoscere anche qui da noi, entra nelle campagne di contadini addirittura ignari del passaggio del tubo (a testimonianza di ciò abbiamo fotografato un mezzo di Tap sotto sequestro da più di venti giorni). TAP circonda i proprietari sia fisicamente, portando i mezzi a ridosso dei fondi, che psicologicamente, mandando personaggi vicini ai contadini per convincerli a desistere e prendere quell’elemosina offerta loro (stesso sistema viene usato da noi con personaggi della politica locale, che per fini elettorali o per interesse personale, fanno i facilitatori, i moderatori, in antichità si potrebbero considerare sensali, ma tutto a favore di TAP naturalmente). In Grecia i contadini e le associazioni di consumatori aspettano, e lo fanno ormai da due anni, e dovranno aspettare ancora tre mesi perché nuovamente rinviata per la terza volta la seduta, che vengano discussi tre ricorsi (distinti tra gruppi portatori di interesse: comuni, associazioni etc.), contro la procedura di autorizzazione concessa a TAP dal governo. Strano come tutto ciò che riguardi questa Multinazionale trovi analogie nei paesi che attraversa. Anche qui da noi aspettiamo il 30 novembre perché il GIP si pronunci sulla richiesta di archiviazione del PM riguardanti l’inizio lavori (per noi, i vigili urbani, i carabinieri del Noe e per le foto che vi mostriamo, questo inizio lavoro non è mai avvenuto)
foto 2
foto 3
e per la direttiva Seveso, che non si sa bene come mai per questa opera non debba valere. Aspettiamo anche il 30 Gennaio quando in consiglio di stato si discuteranno i ricorsi di Comune di Melendugno, Regione Puglia e Comitato No Tap, sull’iter che ha permesso la VIA e l’Autorizzazione Unica.




Inutile parlare dell’Albania dove è bastata una stretta di mano tra politici e Multinazionale perché tutto andasse liscio, vi invitiamo a studiare la situazione attuale dell’Albania, per capire il perché sia bastato così poco. Basta vedere come è governata e chi realmente gestisce il bene comune, chi è Taçi l’uomo di affari albanese di TAP.


Delle vicende Turche se ne riempiono i giornali, gli affari di Erdoğan con il petrolio ed il gas, la sua guerra ai Curdi e i secolari problemi con gli Armeni (stesso problema azero), lo strano rapporto con l’Isis e gli interessi in Azerbaijan. Solo questo basterebbe a non rendere sicuro il passaggio di un gasdotto (di giorni fa la notizia che un gasdotto turco è stato sabotato dal PKK), solo questo, basterebbe a spingere i governi, che si considerano democratici, a non avere rapporti con la Turchia. Ma cosa pensiamo mai? i nostri governi “democratici” che rinunciano ad avere rapporti con la Turchia? Ma se abbracciano il dittatore Azero vuoi che si preoccupino di Erdoğan? .

Cosa succede in Azerbaijan? In Azerbaijan il presidente Ilham Aliyev, succeduto al padre Heydər Əliyev ex membro del KGB, continua la repressione nel Nagorno Karabakh e rende difficile la vita ai giornalisti indipendenti, senza parlare poi degli attivisti chiusi nelle patrie galere senza possibilità di difesa – un giovanissimo artista è stato condannato a dieci anni di carcere per aver fatto un disegno di protesta sulla statua del presidentissimo, ma naturalmente mica potevano dargli 10 anni per imbrattamento, e no, gli anno dato dieci anni per possesso di droga, notizie false come false sono le accuse per la giornalista Khadija Ismayilova, e tanti altri suoi colleghi giornalisti. La situazione è talmente critica per i diritti umani che

Bayram Mammadov giovane atttivista
Khadija Ismayilova giornalista

Sono stati sospesi i finanziamenti al corridoio sud finché l’Azerbaijan non risolverà i suoi problemi nel campo dei diritti umani.

Come faranno ora gli azeri a portare a compimento la loro opera? Come faranno i politici locali e nazionali a scusare un’opera che non ha nulla di democratico, della sua imposizione e del fatto che non ci sia stata nessuna consultazione con le popolazioni coinvolte? Come faranno i nostri politici a scusare un progetto che non ha nulla di investimenti privati? – secondo noi questo progetto serve a riciclare soldi della dittatura, scusate se siamo franchi ma così sembrerebbe da quello che vediamo, come per esempio la sede di TAP a Baar, famoso paradiso fiscale, indaghiamo anche nel Belize? Mmmm …

Ci dispiace che questo problema dei diritti umani non interessi nessun politico, anzi, abbiamo scoperto che personaggi sono accusati di aver preso delle belle mazzette per nascondere lo stato criminale Azero, l’illustrissimo onorevole Volontè dell’UDC, per esempio. O la madornale svista della buona Emma Bonino dei radicali che recatasi in Azerbaijan non ha detto nulla (ma lei non lottava per i diritti umani?), anzi ha garantito che il TAP si farà. Insomma ci sentiamo circondati da strani personaggi che assecondano la multinazionale ed abbandonano tutte le popolazioni.

Abbiamo intitolato questo comunicato Una cattedrale nel deserto che pagheremo noi e farà godere un dittatore e i governi di lui sudditi, certo e lo ribadiamo, il dittatore ha solo l’interesse nell’investimento, no che l’opera sia finita, a lui interessa ripulirsi la faccia e non solo, CHE GLI FREGA CHE L’OPERA NON SIA FINITA TANTO CI PENSERANNO GLI STATI, ITALIA E GRECIA A DARE LE GARANZIE, CI PENSERA’ SNAM A COPRIRE I DANNI, CI PENSERANNO, INSOMMA, I CITTADINI ITALIANI E GRECI A FAR FARE BELLA FIGURA AL DITTATORE AZERO .
Per quanto riguarda la lobby delle multinazionali ci sarebbe da divertirsi nello scoprire come questi personaggi prima creano le esigenze e nello stesso tempo hanno a loro disposizione i mezzi per contrastarle. Insomma sono sempre loro gli artefici e i risolutori delle crisi in modo da mungere le vacche, e quando le vacche grasse finiscono in una zona, trovano, più in la, altri pascoli.

Vi lasciamo con una esortazione: capiamo che la crisi attanaglia tutti, sappiamo che il ricatto occupazionale è una spada sul collo di tutti noi. Ma ci chiediamo, vale la pena svendersi e lavorare con queste società dai risvolti poco chiari? Vale la pena lavorare con chi calpesta i diritti umani? Vale la pena lavorare con chi si comporta con tanta arroganza e crede di poter compare ogni cosa, anche la vostra dignità?
Non attaccheremo nessuno al palo o alla gogna, è più stile di TAP che nostro, noi ci becchiamo le denunce e tacciamo, sicuri del nostro lavoro sempre puntuale e corretto nell’informazione. BUON LAVORO A VOI ALTRI
 
 
*foto 1 - 17 maggio 2016- un giorno dopo la scadenza dei termini per cantierizzare tap alza una rete, in una zona lontana 4 km da dove realmente dovrebbe iniziare.
*foto 2 -  04 ottobre 2016 ecco cosa resta del "cantiere" visto dal PM e dagli uffici del ministero