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giovedì 22 dicembre 2016

COMUNICATO N° 17 - NELLA QUERELLE TRA ELIA ED EMILIANO A RIMETTERCI E' LA POPOLAZIONE - cosa accade in zona capitano -

COMUNICATO N° 17 - 
NELLA QUERELLE TRA ELIA ED EMILIANO A RIMETTERCI E' LA POPOLAZIONE 
- cosa accade in zona capitano - 

Continuano le prospezioni lungo il tracciato. Quelle stesse di due anni fa. In mare non c'è la nave, lei va e viene a seconda delle giornate in cui c’è più pubblico, anche queste sono prospezioni vecchie che erano state chieste dal Ministero dell’Ambiente a settembre 2014. Ricordiamo che il cantiere non è chiaro se sia partito, si esprimerà il GIP a tal proposito, ma, se è partito in zona Mascenzio, sono state  ottemperate le prescrizioni?. Ci potrebbero essere gli estremi per un abuso edilizio? Chi deve fermare questa opera quando non è adempiente? Possibile che questi possono far finta di andare avanti e nessuno che abbia il coraggio di fermarli?

 Altra notizia. Portatori di interesse hanno scritto alla BEI (banca europea degli investimenti che dovrebbe finanziare il TAP per oltre due miliardi di euro, il più grande investimento mai effettuato, naturalmente i garanti di questo prestito sono le nazioni ospitanti che dovranno rispondere in prima persona) per lamentarsi della, per nulla chiara, trattativa avuta con il TAP. La BEI, da parte sua, ha detto che nulla sui finanziamenti è stato deciso, poi, aggiunge: Se avete problemi con TAP, rivolgetevi a loro. Come se un attaccante si lamentasse con l’arbitro per un fallo da rigore e questi gli rispondesse "si ho visto tutto, ma se vuoi sapere se è rigore chiedilo al difensore".

Di oggi l’ennesimo sbotto del sig. Elia, country manager di TAP, contro la regione Puglia. Emiliano, come già dichiarato in altre occasioni, ha ribadito nuovamente che il problema di TAP è TAP stessa perché non ha ottemperato a delle prescrizioni, come richiesto dal ministero dell’ambiente, che gli permetterebbero di spostare gli ulivi. In pratica, il ministero, ha trovato non complete le indagini del suolo prodotte da TAP e gli ha chiesto nuove integrazioni, per questa ragione TAP ha richiesto ulteriori giorni, ben 210, per ottemperare. Solo una volta superato questo scoglio, che si è auto procurato, forse, potrà togliere quei benedetti ulivi. Il sig. Elia, forse ignorando questi passaggi e navigando a vista, chiede alla regione lo sblocco dell’espianto, ma è TAP a dover dimostrare che può iniziare – perché tutto sto polverone? ci saranno già problemi con le ditte appaltatrici e sub appaltatrici, stanno tirando la pezza e questa sta per spezzarsi? - . Ci sono altri problemi e li vedremo dopo. 

Continuiamo la storia della regione. Non ci sembra molto chiara la posizione di Emiliano in alcuni punti. Non voleva farsi sentire dai magistrati di Milano? Non era rimasto sconvolto dalla trasmissione Report? E, se dopo la trasmissione è rimasto scosso, come mai continua a dire che TAP è strategico? Ultimo punto su questo personaggio politico, che davvero ci lascia, a volte, sgomenti. Riprendendo le parole del Papa dice che bisogna avere a cuore le persone piccole e deboli e, secondo Emiliano, è anche lo scopo della sua giunta, solo che vorremmo capire quali sono questi piccoli e deboli, se sono solo italiani e pugliesi o comprendono anche le popolazioni di Azerbaigian, dove sono violati i diritti umani, i contadini della Grecia, che si vedono passare il tubo sopra le loro piantagioni, o in Albania dove non si sa bene come venga gestita tutta la faccenda. Ma forse i piccoli e deboli per Emiliano sono organi del suo partito che spingono per farci credere che questa opera sia strategica, ma per chi? 



Ultima notizia per la Zona Capitano, qui accade qualcosa di strano. Tap, in una delle sue ottemperanze, ha da presentare un progetto, e la realizzazione, di un impianto di stoccaggio per gli ulivi. Una delle zone individuate - ricordiamo che dovrebbero essere tre, e non lontane dal punto di eradicazione degli ulivi – è proprio alle spalle della Masseria del Capitano che dista 8 km – troppi - , dal punto di eradicazione. Nel progetto devono essere inserite le strade di accesso, ma sappiamo benissimo che non avendo ottemperato a nulla la situazione è stagna. Ma qualche lavoro presso la masseria è stato fatto, si tratta di lavori di ammodernamento, richiesta presentata agli uffici tecnici del comune dal proprietario della masseria. Naturalmente l’ufficio tecnico ha approvato ai signori l’adeguamento che ha comportato lo smantellamento di un muro di cinta e la sistemazione di una strada di campagna. Come è stato naturale che l’ufficio tecnico abbia rilasciato le autorizzazioni, così ci è sembrato naturale ciò che abbiamo visto, TAP utilizza quella strada e quell’apertura nel muro per i propri mezzi. La domanda è semplice, che rapporti ci sono tra i proprietari della masseria e TAP? Che rapporti ci sono con una ditta di Castrì, che sappiamo interessata per dei lavori, e la ditta Mello che dovrebbe espiantare gli alberi? Chi dovrà ottemperare alle prescrizioni, TAP, Mello, la ditta di Castrì o i proprietari della masseria? 


Vi lasciamo con una poesia di Stefano Benni con la speranza che vi faccia sorridere e pensare in questo inferno che ci circonda. 

Ho venduto un pezzo di cannone
poi le ruote e un altro pezzo di cannone
la culatta e l'otturatore
il mirino e un altro pezzo di cannone
e altri tre pezzi di cannone
e adesso c'è uno in televisione
che dice che mi spara col mio cannone
chi lo sapeva che coi pezzi di cannone
avrebbe fatto un cannone?
Se lo avessi saputo
mica avrei accettato l'ordinazione.
Ho venduto cento elicotteri 
con relativo armamento
e un sistema puntamento missili
e un sistema anti-sistema di puntamento
adesso l'elicottero è lì che spia
come un falco sopra casa mia.
Se lo avessi saputo cosa voleva fare
non gli avrei venduto la testata nucleare
era così distinto, un vero signore
chi poteva sapere che era un dittatore?
Se avessi saputo che un cliente
può diventare un nemico
della mia patria
dell'Occidente
vi giuro gente
lo giuro sui figli
lo giuro su Gesù
gli avrei fatto pagare
il cinquanta per cento in più.
Da qui si vede
la mia buona fede.

sabato 17 dicembre 2016

COMUNICATO N°16.- TAP COME L'OLANDA DI CRUIFF - caos organizzato, stato dell'opera e ditte interessate.

COMUNICATO N°16 .- TAP COME L'OLANDA DI CRUIFF -
- caos organizzato, stato dell'opera e ditte interessate. -



Arancia Meccanica è stato un dei film più interessanti del regista Stanley Kubrick. Un film sulla noia giovanile e sulla violenza che da questa scaturisce. Noia dei piccoli borghesi che giravano di notte a cercare violenza per soddisfare la loro voglia di adrenalina. Ma Arancia Meccanica era anche il soprannome dato alla nazionale olandese di calcio ai tempi del grande Cruiff, il gioco moderno di quella nazionale lasciò tutti estasiati, anche chi, fino ad allora, aveva vinto tre coppe del mondo, quel Brasile che stava per perdere il suo più grande interprete, Pelè. Fu, infatti, un cronista brasiliano a affiancare un altro nomignolo a quella nuova e grandiosa squadra, la definì “il caos organizzato”
Ecco, TAP gioca come quell’Olanda, attua, cioè, il caos organizzato. È da quando abbiamo avuto la sventura di incontrarla che lavora così, aiutata dai suoi amici in parlamento e dai suoi bravi consulenti politici qui nel Salento. Ed ora siamo alla nuova puntata delle castronerie TAP. Caos è quello che mette in piedi ogni volta che è in difficoltà. A volte non siamo in grado di trovare dei documenti, a volte arrivano di notte o nel fine settimana, a volte ne produce milioni con sui c'è scritto il nulla, come quelle mandate ultimamente al ministero o ad arpa.
Cosa succede in zona San Basilio, in zona Capitano e su tutto il tracciato?

Iniziamo dalla zona San Basilio - ribadiamo per l’ennesima volta che qui sarebbe dovuto partire il cantiere il 16 maggio ma ciò non avvenne, infatti, gli uomini di TAP avevano eretto una semplice rete rossa di plastica, attaccata a quattro alberelli, in un’altra zona distante 4 km circa da San Basilio, ma lì un PM ci ha visto un avvio lavori, che vista! –  TAP, probabilmente fiduciosa della vincita, nella scommessa referendaria, si è precipitata a posizionare, recintando così, quasi l’intera area che dovrebbe essere interessata dal pozzo di spinta del microtunnel, degli enormi conci in cemento con rete annessa. In più ha tolto due piccoli muretti a secco.  A che serve tutta quella recinzione? Molto semplice, secondo noi a far vedere che fanno, una ennesima prova di forza, dimostrare che loro se ne fottono dei regolamenti, per loro tutto è possibile, hanno la politica dalla loro, come dimostrato anche nella puntata di Report. A cosa serve altro? Volevano essere pronti a togliere gli alberi qualora avesse vinto il SI e quindi non avere di mezzo la regione, che per inciso non è che stia fermando TAP, ma sta solo facendo rispettare iter e leggi, cosa che a TAP e Governo Italiano non va bene. A dimostrazione di quello che diciamo, dopo la prima settimana di fermento e una ventina di operai al lavoro intorno al quel recinto e a qui minuscoli muretti, ora tutto è fermo.










  
Intanto in zona Capitano sono apparsi tanti buchi per terra. Credevamo fossero le buche per il deposito degli ulivi, ma essendo troppo vicini tra loro abbiamo scartato questa ipotesi. Secondo noi, avendo anche qui seri problemi: acqua inquinata; un progetto non ultimato -  manca la parte Snam- problemi con il progetto per lo stoccaggio degli ulivi, insomma fanno finta di lavorare. Con quei buchi, probabilmente, hanno segnato i contorni delle costruzioni che dovrebbero far parte del PRT.
Ricordiamo che TAP non ha ancora risolto molti dei suoi problemi, problemi dovuti alle sue negligenze, alla sua incapacità di formulare un progetto fatto bene, un progetto sicuro, un progetto che non preveda, durante il suo iter autorizzativo, aiuti da parte di funzionari.

Sul tracciato ed in mare ulteriori dimostrazioni di ciò che diciamo. Lungo gli otto km, TAP deve fare nuove prospezioni che dovevano essere inserite nel progetto, ma il TAP può tutto, il TAP è buono e magnanimo, quindi a lui si fanno fare le prospezioni quando sarebbero già dovuti partire i lavori. Tap per queste prospezioni non avrebbe il dovere di mandare comunicazione al comune ma lo fa, e cosa scopriamo? Che mentre al comune dice che sono delle prospezioni, allo stesso tempo manda lettere ai contadini per dire che dovranno posare la tubatura. A che servono queste manovre? A far vedere che tutto è fatto mentre ancora non hanno le autorizzazioni a costruire? A farci sentire circondati come abbiamo avuto modo di vedere in Grecia? Prove di Forza, è solo questo che riesce a fare il TAP, non avendo la ragione dalla sua, usa la forza. In mare stesso discorso, la grossa nave che vedete ogni tanto al largo – strano per lo più la si veda nei fine settimana, come il guappo di paese esca con il macchinone solo nei weekend per fare invidia ai compaesani, ecco, loro usano la nave per incutere timore e rassegnazione – sta effettuando delle prospezioni richieste fin dal 2014, prescrizioni specifiche della VIA. Scusate, ma a voi non sorgono delle domande? Ma a voi non “rode” un poco?  Le domande sono: ma se fanno ancora prospezioni in terra e in mare, se vengono invalidate le prospezioni precedenti (aprile 2013), come hanno passato la VIA? A voi non “rode”, come noi, che a questi tutto è permesso e gli fanno fare quello che vogliono, con la scusa dell’autorizzazione unica che dovrebbero dimostrare di avere, mentre un povero cristo ci mette anni prima che un ufficio gli risponda che stanno, finalmente, visionando i documenti ed il progetto per costruire la sua casa?
Quindi, da quello che emerge e che è emerso anche oggi con un inchiesta del The Guardian, dietro a TAP c’è molto che non va, compreso i soldi, o forse soprattutto quelli, i soldi, quei dannati soldi che fanno girare il mondo e che comprano la dignità delle persone e l’etica di chi asseconda questa opera dannosa ed inutile ovunque venga fatta.
Vediamo un poco chi sono queste ditte che lavorano con TAP, partiamo dicendo che la multinazionale in Albania si fa affiancare da SicilSaldo, ditta, a detta dei ROS, soggiogata dalla Mafia,  mentre in Grecia è affiancata dalla Bonatti su cui il The Guardian solleva qualche dubbio sulla linea retta dicomportamento. Ma troviamo interessante anche questo articolo uscito su rinnovabili.it . La società azera Socar, che tra gli azionisti vede il dittatore Aliyev, ha seri problemi per ricevere finanziamenti se non risolve i suoi problemi, che sono gli stessi del presidente, sul rapporto con i diritti umani.


 

 

 

S.M.E. STRADE S.R.L.

 
Qui da noi a gestire i lucrosi appalti e subappalti per conto di TAP ci sono: 

 - Renco S.P.A. costruirà le strutture del PRT,la centrale di depressurizzazione di 12 ettari sita tra Melenugno,Vernole,Calimera e Castrì.
 
- Enereco S.p.a. e Max Streicher S.p.a per il PRT e il tratto a terra del gasdotto. In questi mesi gli uomini Max Stricher hanno girato per il tracciato TAP con SUV grigi -

- Saipem-ENI, per il tratto in mare e studi fattibilità micro tunnel. ENI è accusata di tangenti in Nigeria e Algeria 

- Almaroma servizi di guardia. Ruolo di responsabile della sicurezza troviamo il contractor Claudio Moruzzi, già impegnato con ENI in scenari rischiosi, come Nigeria e Libia

- Mello Lucio per l’espianto e la gestione degli alberi di ulivo nella fase ante operam (fase mai avvenuta, quindi, di che inizio lavori si parla?) e post costruzione. Quest’appalto, di cui si conoscono ufficialmente solo gli estremi, vale 81 milioni di €, conosciamo anche i nomi di alcuni subappaltatori, ma, non avendo ancora riscontro cartaceo, evitiamo di scriverli, questi signori, sempre salentini, ma ancora più vicini al territorio, hanno avuto il coraggio di accettare TAP, loro sono a conoscenza che noi conosciamo il loro nomi.
 
- SME STRADE S.R.L. di Copertino. dovrebbero essere interessati alla rimozione anche dei muretti a secco lungo il tragitto, diciamo dovrebbero perchè è da aprile che non li vediamo più.
- TRIVELSONDA S.R.L. Squinzano Trivellazioni e fase prospettiva in corso a terra.

per tutti i subappaltatori saremo più precisi in seguito, ma vorremmo ricordare, a questi ultimi, che molte delle prescrizioni che tap deve assolvere spetteranno a loro. buon divertimento.


Noi cercheremo di informarvi sempre e comunque anche davanti ad evidenti pressioni, a volte abbiamo come l’impressione di essere seguiti e controllati, esperienza già vissuta in Grecia, Grecia che credevamo potesse essere più democratica, ma la democrazia si perde dietro gli interessi delle multinazionali.

lunedì 5 dicembre 2016

L'Alleato Azero - grafic novel - diritti umani - Roma e Rasul

Martedì 6 dicembre, doppio appuntamento salentino per la presentazione della grafic novel "L'Alleato Azero" - ore 18:30 Ergot Lecce e dalle 21:00 sala convegni scuole medie Melendugno con una collettiva di artisti e Musica. a fine articolo la locandina dell'evento.
Il Comitato era presente alla prima a Roma ecco il nostro reportage.