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martedì 21 ottobre 2014

LA DIPLOMAZIA DELLA FRISELLA


Da un po' di tempo leggiamo delle favole assurde sul conto del “movimento NO TAP”.
Siamo felici di essere oggetto di vere e proprie leggende metropolitane, vuol dire che stiamo lavorando bene e che diamo fastidio più che a qualcuno.Si dice che ogni leggenda ha il suo fondo di verità, ma qui siamo proprio nel campo delle favole per bambini.
Già in tempi non sospetti segnalammo i grotteschi articoli comparsi sui giornali governativi Azeri in cui si insinuava che i NO TAP fossero pagati dai russi e a guidare la protesta fosse l'interesse delle multinazionali di Putin.
Da quello che viene detto e scritto i NO TAP sono una potenza che compra giornalisti e politici.
Tutto questo è affermato dal paese noto per la “diplomazia del caviale”,ne sa qualcosa l'on. Pino Arlacchi.
Ci dispiace per gli amici Azeri noi, al massimo, a giornalisti e parlamentari possiamo dare friselle e olio.
Per quanto riguarda le favole sul tubo, bhe!!! sembra che i giornalisti ed i parlamentari pronti a raccontarne aumentino a dismisura, ci dispiace che la nostra “diplomazia della frisella” non faccia presa quanto quella del caviale azero.
Sarebbe il caso che invece della “diplomazia del caviale” i proponenti del progetto TAP attivino qualche valente ingegnere per spiegare come vogliono costruire un progetto inutile. Sarebbe meglio specificare che possono parlare bene quanto vogliono dei gasdotti, ma ci dispiace il loro scarrafone è bello solo per loro, è un progetto fatto male, arrangiato, non riescono a presentare carte in tempo, dimenticando anche di fare versamenti di 100 euro. Noi da questi signori non ci facciamo portare neanche il gatto a passeggio, ma a quanto pare a qualcuno il caviale piace.